E’ un fungo molto comune, che in gioventù ha forma di
chiodo a testa semisferica, in seguito il cappello si allarga e
mantiene per molto tempo la forma conica, quasi sempre con una punta
centrale evidente .
Il chiodino é di colore roseo , con tonalità ocra e poi bruno.
E’ ricoperto di squamette nerastre o giallastre , che scompaiono
con l’età.
Le lamelle di questo fungo, sono bianche , poi si macchiano di rosso.
Il gambo è alto da 10 a 15 cm., elastico, spesso ricurvo.
L’anello è biancastro con fiocchi gialli; la carne è bianca, acidula,
nel gambo fibrosa.
Cresce di solito sui ceppi e sui tronchi in cespi , più raramente
sul terreno isolato.
E’ un fungo autunnale, di sapore tenue, anche se gradevole, le
cui caratteristiche lo limitano ad essere trifolato,
cotto in umido col pomodoro.
I suoi estimatori lo usano nell’una e nell’altra versione, per fare risotti,
condire la pasta o per accompagnare la polenta, lo si può conservare
anche sott ‘olio.
Ricordo che è preferibile scottare i chiodini in acqua bollente prima
di qualsiasi preparazione per eliminare un’eccessiva viscosità
tipica di questo fungo.
Ringrazio: Reader’s Digest s.p.a
Grande enciclopedia illustrata della gastronomia
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