Lampascione o lampagione o lampasciuolo:
è una pianta erbacea (chiamata anche cipollaccio),
di cui si consumano i piccoli bulbi.
Si coltiva ma cresce anche spontaneamente nei prati
pianeggianti delle regioni meridionali del bacino mediterraneo.
Ha un’aspetto relativamente somigliante a quello di una pianta di
cipolla, mentre i bulbi sono piccoli, globosi, a forma di uovo o pera,
di colore biancastro, avvolti in squame cartacee più scure,
dette scientificamente tuniche. Di sapore amarognolo, essi si
raccolgono durante il periodo estivo-autunnale e sono
generalmente destinati al consumo fresco, ma si possono
anche conservare sott’aceto.
Il lampascione è coltivato in Italia soltanto nelle regioni meridionali,
soprattutto in Puglia, dove primeggia la varietà” Mostruosa”.
Fino a pochi anni fa , questo vegetale era praticamente sconosciuto
al di fuori della fascia orientale delle regioni centromeridionali;
oggi invece, è abbastanza diffuso su tutti i mercati italiani.
In cucina :
I lampascioni si preparano facilmente: in genere si sbucciano,
come cipolline, se ne asporta la base con le radici e si lavano per
eliminare la terra .
Se però si cuociono interi al forno come le cipolle, non si sbucciano
si eseguono solo le due ultime operazioni.
Molti suggeriscono di lasciarli a bagno in acqua fredda 12 ore dopo
averli sbucciati o prelessati, per togliere loro l’amaro: ma questa è
una loro caratteristica, che non andrebbe eliminata se non in minima
parte, e che a molti piace.
Il sistema usato dai pugliesi, che ne sono i maggiori consumatori,
è di lessare i lampascioni per 15 minuti in acqua salata, eliminare
quest’acqua e finire di cuocere in altra acqua bollente salata.
Poi, si possono condire in insalata con olio e aceto o usare per altre preparazioni.
Ringrazio: Reader’s Digest s.p.a
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